CAPPELLO 70-130 (150) mm, inizialmente tronco-conico, poi convesso e infine appianato, sempre con largo umbone, superficie unita vellutata, presto grossolanamente squamata in areole concentriche a partire dal margine, generalmente con disco che rimane unito, inizialmente crema, poi via via iscurente al bruno rossastro scuro, su fondo biancastro, evidente tra le screpolature, che emerge completamente al margine quando il cappello è aperto, margine a lungo incurvato verso il basso, infine disteso, acuto.
LAMELLE libere al gambo, piuttosto fitte, ventricose, molto sviluppate in altezza, a margine dentellato, di colore bianco, poi giallastre, si macchiano di giallo e poi di bruno rossastro al tocco.
GAMBO 70-150 x 15-30 mm, cilindrico, attenuato verso l'alto, clavato o con accenno di bulbo allungato alla base, sovente incurvato, a fine sviluppo cavo, superficie liscia o con fini fibrille disposte longitudinalmente, di colore bianco latte, fortemente ingiallente al tocco, poi rosso-bruna, infine bruno-nerastra, con anello membranoso collocato nella parte alta, da biancastro a rosso brunastro.
CARNE biancastra, tenera nel cappello, un po' fibrosa nel gambo, di colore bianco latte, ingiallente al taglio, poi arancio ed infine rosso vinoso, odore gradevole, sapore un po' acidulo.
MICROSCOPIA spore ellissoidali, ialine, destrinoidi e metacromatiche, di dimensioni 9-12 x 6,5-7,5 µm. Sporata crema.
HABITAT piuttosto raro, su residui legnosi o segatura, a gruppi di numerosi individui spesso a gambi fascicolati.
NOTE - E confondibile con alcune Macrolepiota (M. rhacodes) che non presentano però mai la carne ingiallente ed hanno ambiente di crescita diverso. L. badhamii, simile, tende ad imbrunire direttamente senza ingiallire, è specie ruderale ed ha inoltre spore più piccole, senza poro germinativo evidente.