CAPPELLO: Carnoso, convesso, poi depresso al centro, margine involuto, leggermente vellutato; di colore biancastro, poi brunastro, 3–10 cm di diametro. La colorazione cambia in base al clima; più chiara quando esposto al sole
LAMELLE: Bianco-grigiastre, decorrenti sul gambo.
GAMBO: 4-10 x 1–3 cm, sodo, centrale o eccentrico, attenuato alla base, di colore biancastro, con macchie color ocra-ruggine.
CARNE: Bianca, soda e consistente.
ODORE: di pasta di pane.
SAPORESpore: 10-13 x 4-6 µm, bianche in massa, lisce, ellissoidali, non amiloidi.
DISTRIBUZIONE E HABITAT: Evoluzione del fungo nell'arco di una settimana.
L'habitat del cardoncello si estende dall'oceano Atlantico fino all'Asia occidentale passando dal bacino del Mediterraneo e dall'Europa centrale.
Il cardoncello cresce spontaneamente in quasi tutta l'Italia centromeridionale. In Abruzzo e Molise è noto con il nome di cardarella, è chiamato cardengìdde nella Murgia, in Valle d'Itria e sul Gargano, mentre nel nord Salento è chiamato cardunceddu. È presente anche in Sardegna, dov'è conosciuto col nome di cardolinu de petza (fungo di carne), antunna o antunnu eru o antunna era. Si trova in quantità anche sulle colline del centro Sicilia, tra le province di Caltanissetta, Enna e Palermo, dove viene chiamato funciu di ferula. Nella Tuscia viterbese (Tarquinia, Tuscania, Monti Cimini ) sono ricercatissimi con il nome di ferlenghi.
È un fungo saprofita che fruttifica dalla primavera all'autunno sulle radici morte delle ombrellifere o del cardo; nel nord del Salento si può trovare anche d'inverno, in campi aperti su terreni misti con roccia (cuti).
COMMESTIBILITA': Eccellente.
Si presta molto bene alla coltivazione. Viene regolarmente coltivato in buona parte dell'Europa a scopo edule.