BASIDIOCARPO inizialmente a forma di cavolfiore, poi coralloide, di circa 80-180 mm di larghezza e 80-200 mm di altezza; abbastanza ramificato è costituito da un tronco basale grosso (fino a 70-80 mm), sovente tubercolato. bianco sotto; sfumato di giallo intenso, giallo zolfo verso i rami, che sono di forma cilindrica, spesso divergenh; abbastanza fragili: di colore giallo tuorlo pallido: giallo-arancio; giallo-ocra, giallo zolfo; con leggero viraggio alla manipolazione al bruno-giallo o bruno vinoso chiaro, biforcazioni dei rami mista a U e a V; apici con 2-3 punte ottuse, concolori o con sfumature eiallo-verdastre.
IMENOFORO indistinto, disposto sulla superficie delle ramificazioni.
CARNE bianca o biancastro sporco, molle e fragile, da umida nel tronco si presenta marmorizzata; sapore mite; dolciastro; odore un po' asprigno; erbaceo; leggermente sgradevole.
MICROSCOPIA spore cilindrico-ellissoidali, 12,0-14,0 x 4,5-5,0 µm, verrucose, ialine al MS; basidi strettamente clavati; teuasporici; con giunti a fibbia; struttura monomitica, costituita da ife settate, con o senza giunti a fibbia. Sporata gialla.
HABITAT terricola, in boschi di latifoglie e di conifere (generalmente faggio o abete).
NOTE - Come quasi tutte le Ramaria ha gli apici dei rami amari o amarognoli; il suo viraggio alla manipolazione non si verifica al taglio; viene sovente confusa con le tante altre specie con colorazioni gialle, fra le quali: R. flavoides; abbastanza rara, che ha comunque un netto odore rafanoide; R. sanguinea, che presenta con l'età e alla manipolazione, un caratteristico arrossamento rosso vinoso a partire dalla base del gambo; R. flavescens, con rami giallo-rosa salmone, senza sfumature verdastre, spore con verruche più grosse e con habitat solitamente di latifoglie (quercia).