CAPPELLO 30-80 mm, più o meno profondamente imbutiforme, con o senza umbone, con il margine involuto, poi diritto, talvolta costolato, non igrofano, non striato per trasparenza, ocraceo pallido o alutaceo rossastro chiaro, finemente feltrato, opaco.
LAMELLE decorrenti, piuttosto fitte, arcuate, bruno giallastro chiaro, talvolta con sfumature rosate, con il filo intero, concolore.
GAMBO 20-50 x 5-8 mm, da cilindrico a leggermente clavato, farcito, poi fistoloso, da biancastro a isabella chiaro, generalmente più chiaro del cappello, liscio o con fibrille bianche longitudinali, con tomento bianco alla base.
CARNE biancastra, con odore gradevole, "cianico" e sapore dolce.
SPORATA bianca.
MICROSCOPIA spore ellissoidali, 5,2-6,6 x 4-4,6 µm, lisce, non cianofile, negli exsiccata singole, con base confluente, lacrimoide. Basidi 22-30 X5-7 µm, tetrasporici. Trama imenoforale regolare di ife incolori. Pileipellis con struttura di cutis di ife più o meno coricate e intrecciate, con pigmento finemente incrostante.
HABITAT a gruppi, anche numerosi, nei boschi di latifoglie e di conifere.
NOTE - E il conosciuto e ricercato "Imbutino'", apprezzato commestibile, nonostante la carne puttosto tenace.
C. gibba appartiene al sottogenere Clitocybe le cui specie sono caratterizzate dal cappello tipicamente imbutiforme, spesso opaco e subvellutato, dalle lamelle decorrenti, dalla trama imenoforale (sub)regolare e dal pigmento parietale. Non è sempre facile distinguerla da C. costata rispetto alla quale presenta, normalmente, il gambo più chiaro del cappello e una reazione negativa del rivestimento pileico con KOH.