ASCOCARPO composto da un apotecio subsferico, sessile.
APOTECIO dapprima semiipogeo, globoso, fino a 160 mm di diametro, aperto superiormente soltanto per un opercolo piuttosto ridotto (talora in posizione non apicale), poi sempre più aperto e più sporgente dal terreno, fino a mostrarsi cupolato ed epigeo. Imenoforo liscio, leggermente ondulato, dapprima di colore violetto, poi più scuro, tendente al marrone violaceo. Superficie esterna liscia, bianco-grigiastra. Orlo presto fessurato; laciniato, a punte incostanti dovute alla lacerazione del carpoforo durante le fasi di crescita.
CARNE fragile, ceraceo-cassante, biancastra, spessa.
MICROSCOPIA spore ellissoidali, regolari, con estremità ben arrotondate, lisce, 14,9-17,5 x 7,8-8,6 µm, ialine al MS, biguttulate, uniseriate nell'asco, aschi cilindrici, amiloidi, ottasporici, parafisi cilindriche, con apice leggermente allargato,settate e forcate.
HABITAT ubiquitaria sul terreno, tra aghi, foglie, erba o muschio, nei luoghi umidi, raramente isolata si presenta più spesso in gruppi di numerosi esemplari, dalla primavera all'estate, raramente in autunno. Abbastanza comune.
NOTE - S. crassa possiede aschi amiloidi come le specie del genere Peziza, il genere Sarcosphaera viene però distinto dal genere Peziza per il modo di crescita semiipogeo.
Questa prerogativa, tuttavia, non ci pare del tutto convincente a giustificare e a mantenere questa separazione, poiché anche alcune "vere" Peziza, come, per esempio, P. ammophila e P. pseudoammophila, fruttificano pressoché interrate nella sabbia delle dune costiere in autunno.