CAPPELLO 50-120 mm, inizialmente convesso, poi piano-convesso, dotato di un largo umbone ottuso, piuttosto carnoso, rossiccio, bruno-giallastro carnicino, più chiaro al bordo, il margine all'inizio involuto, poi diritto, la cuticola subviscida, un po' guttulata e pruinosa.
LAMELLE adnato-smarginate, piuttosto fitte, sinuose, bianco grigiastro sfumato di nocciola poi bruno sporco rugginoso.
GAMBO 50-120 x 8-15 mm, cilindrico o allargato in un bulbo alla base, sodo, pieno, poi cavo, con una "stalattite" sommitale nettamente delimitata, bianco crema, un po' brunastro alla manipolazione, pruinoso all'apice e decorato da fiocchi o irto di squame per tutta la sua lunghezza ma senza traccia di cortina.
CARNE da bianca a subconcolore sotto le superfici o alla base, con odore forte, rafanoide e sapore amaro, rafanoide.
MICROSCOPIA spore amigdaliformi, 10-12,6 x 6,8-8,6 µm, verrucose, con papilla più liscia. Cheilocistidi 50-70 x 7-13 x 5-8, lageniformi o panciuti con becco gracile. Epicute, una cutis più o meno gelificata, ipoderma pseudoparenchimatico.
HABITAT perlopiù, gregario, in boschi di latifoglie miste ma più o meno ubiquitario, abbastanza frequente e diffuso, a partire dalle prime nebbie autunnali.
NOTE - H. sinapizans, specie tossica da evitare, si caratterizza, oltre che per gli altri caratteri morfocromatici, per le grandi dimensioni, per le lamelle asciutte, mai macchiate dalle spore, per l'assenza del velo parziale (molto fugace e visibile a occhio nudo solo in esemplari molto giovani) e per la presenza della stalattite nella carne dell'apice del gambo, carattere, a dire il vero, comune anche ad altre specie di Hebeloma.