ASCOCARPO composto da un cleistotecio sessile.
CLEISTOTECIO di forma irregolare, tuberiforme, lobato, con cavità, gibboso, di dimensioni medie 40-60 mm e raramente anche fino ad oltre 200 mm. Peridio di colore paglierino, ocra chiaro, con sfumature cerdognole, finemente granuloso alla osservazione con la lente.
GLEBA all'inizio biancastra paglierino chiaro, dello stesso colore del peridio, poi di colore bruno ocraceo o bruno rossastro a maturazione, marmorizzata da vene biancastre sottilissime. Odore caratteristico intenso, complesso, gradevolissimo, pur con componenti che evocano il gas metano o il formaggio fermentato.
MICROSCOPIA aschi che contengono generalmente non più di quattro spore, ovoidi o subglobosi, di dimensioni 65 x 40-60 µm, spore brune, largamente ellissoidali o subsferiche, di dimensioni medie 24-34 x 22-24 µm, ricoperte da un reticolo a grandi maglie.
HABITAT profondamente interrato in terreni marnosi, associato a svariate latifoglie ma prevalentemente Quercus, Tilia, Salix, Populus. In autunno e tardo autunno, prevalentemente in Italia centro-settentrionale.
NOTE Si tratta del famoso "Tartufo bianco d'Alba", giustamente considerato come il 'Re dei tartufi", per gli ineguagliabili caratteri organolettici. E confondibile con il Tuber borchii (bianchetto) più piccolo, con peridio più rossastro a maturazione e superficie più regolare.